La carne che si fa visione, la visione che consuma la carne
Viviamo un tempo in cui il corpo è diventato superficie e ossessione: corpo da mostrare, da plasmare, da consumare. Questo progetto vuole aprire uno spazio di riflessione su cosa significhi oggi resistere attraverso un corpo.
Quest'opera nasce dall'incontro tra tre artisti che hanno messo in gioco la propria storia e la propria materia viva: H.E.R.(artista, performer e violinista), MOGALL (regista del concept, corpo-simulacro rituale) e ANTONIO ALEO (fotografo e filmmaker).
Il corpo-simulacro, il linguaggio medicale, il BDSM, il suono, il pianto convergono in un unico gesto che è archivio, storia e rivolta. Una performance che non pretende di dare risposte, ma di generare domande: chi ha diritto di trasformarsi? Chi impone le forme del desiderabile? Può il corpo disobbedire con semplicità e lucidità?
Il corpo resta il nostro primo spazio politico e poetico.
Progetto realizzato presso l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, con la supervisione della docente Amelia Lasaponara